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martedì 10 luglio 2012

Recensione: Superbrothers: Sword & Sworcery EP


Dimenticate ogni concetto di videogioco, perlomeno quello riguardante il panorama internazionale del nuovo millennio.
Qui si parla di videogioco/arte, soggetto al quanto raro, in questo periodo di onnipresenza del realismo grafico e zero contenuti.

Basti pensare due punti:
- Grafica di bassissimo livello, solo qualche pixel.
- Sviluppato da artisti, per una piattaforma mobile.
Ma cosa c'è che rende questo, diverso dagli altri, perché ultimamente si punta molto sul lato indie/pixel, ma il lato artistico spesso pecca.
Qui c'è tutta un atmosfera surrealista, composta da paesaggi poetici, e che trasmettono, perlomeno dal mio punto di vista, grandi emozioni.
Quest'opera strizza un po' l'occhiolino a Zelda, ovvero il giovane guerriero/avventuriero alla ricerca della triforza, e questo attraversando lande magiche e sogni.
C'è un EP nel titolo, e non è per niente a caso, infatti il mondo viene metaforicamente considerato come un vinile, dal lato A il mondo di tutti i giorni, e nel lato B quello dei sogni.
Altro punto forte è la componente umoristica, che si cela benissimo in questo universo alternativo, ricco di insidie, alquanto strane.
Il gameplay è basilare, causa la piattaforma di sviluppo (inizialmente ios, poi convertito per PC)
semplicemente un punta e clicca.
Ulteriore componente fondamentale del gioco, è quella musicale, veramente di grande impatto, e perfettamente sincronizzato con ogni scena, e questo riesce ad emozionare ulteriormente il giocatore dando quel tocco di epico, tutto questo grazie a Jim Guthrie, che riserva anche chicche non musicali nel gioco.
Questa recensione non è certo in linea con la data di uscita, ma purtroppo ho avuto modo di interagirci solo recentemente, e notando che questo nome girasse poco, credo che sia giusto far girare la voce piuttosto che il solito fps copia/incolla.

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